Caffè dell’Amicizia di Giacomo Maggi
Giacomo Maggi vive sulle sponde del Lago d’Orta, in una frazione del Comune di Omegna, patria del casalingo e del design italiano, dove trovano sede aziende come Alessi, Lagostina e Bialetti. “Giac” si è diplomato due anni fa in Accoglienza Turistica ed è nostro socio e membro del Gruppo H.
Di cosa ti occupi in questo attualmente?
Momentaneamente sono uno studente iscritto presso l’Università del Piemonte Orientale, nella sede di Novara; sto frequentando il secondo anno della facoltà di Promozione e Gestione del Turismo. Nel periodo estivo, generalmente, sono impiegato come portiere presso gli alberghi della Famiglia Batani, lungo la riviera romagnola: sono ben 10 strutture!
Cos’hai fatto una volta finita la scuola?
Appena finito l’Esame di Stato, mi sono messo in contatto con il direttore dell’hotel dove ho trascorso il periodo di alternanza scuola/lavoro durante il quarto anno: l’hotel Doge di Milano Marittima, che fa parte del gruppo di proprietà della Famiglia Batani. Nelle prime settimane di luglio 2019 ho preso subito posto dietro il banco della portineria, operando al meglio delle mie capacità e cercando di mettere in atto tutti i preziosi insegnamenti tramandati da “La Scuola di Stresa”, la Nostra Scuola. Al rientro, nel mese di settembre ho scelto, quasi casualmente, la via universitaria, su consiglio e appoggio da parte dei miei colleghi, optando per continuare gli studi nell’ambito turistico.
Cosa ti ha spinto ad iscriverti alla nostra “Scuola di Stresa”?
L’idea di essere studente della “Scuola di Stresa” trova le fondamenta nei primi anni delle medie, dove la passione per la cucina tramandata da mia nonna era particolarmente forte. Al termine della terza media, quasi all’insaputa dei miei genitori, ho compilato la modulistica online per l’iscrizione presso la “Scuola di Stresa”. Inizialmente, all’atto di iscrizione, era la cucina il settore da me scelto, ma ben presto mi sono reso conto che “non era nelle mie corde”, l’ambiente dietro ai fornelli. Infatti, al secondo anno, quando ho dovuto fare la “Grande Scelta”, ho preferito l’accoglienza turistica che si è rivelata l’opzione vincente e che mi ha portato grandi soddisfazioni e successi personali.
Hai un sogno?
Beh sognare non costa nulla! Per cui sì, il mio sogno è (e che credo sia un po’ quello di tutti coloro che lavorano al ricevimento) quello di dirigere un grande albergo o, ancora meglio, esserne il proprietario.
Secondo te come ripartirà il turismo dopo il periodo covid?
Secondo me il turismo ripartirà, ma con le dovute precauzioni. Personalmente credo che un hotel non sia un veicolo di diffusione del virus e rimanere aperti significherebbe comunque dare un segnale alle Istituzioni della voglia che c’è di ripartire e di tornare a lavorare e a fare turismo. Nell’estate del 2020 mi sono trovato nella situazione di dover lavorare con mascherina e tutte le precauzioni del caso; l’hotel aveva raggiunto il 95% di occupazione a ferragosto: un gran colpo di scena! Tutto questo mantenendo le distanze e la mascherina negli spazi comuni e ad una particolare igienizzazione delle camere ogni volta che il nuovo cliente ne prendeva possesso.
Tu come turista cosa ricercherai nelle strutture ricettive dalla prossima estate in avanti?
Personalmente, come turista, data la situazione ricercherei sicuramente degli ambienti comuni accoglienti, ma con una cura particolare dal punto di vista della pulizia e dell’igienizzazione, il mantenimento delle dovute distanze e dell’uso corretto da parte degli operatori e dei clienti stessi, dei dispositivi di protezione individuale. Nella camera, poi, desidererei anche trovare dell’igienizzante nel set di cortesia, che manterrei a prescindere dalla pandemia; aggiungerei anche una mascherina con il logo dell’albergo, così che possa diventare anche un “souvenir” che il cliente può sfruttare anche una volta tornato a casa.
Qual è la tua idea riguardo alla digitalizzazione in albergo?
Il concetto di digitalizzazione nel mondo alberghiero lo trovo molto importante, anche in favore di una clientela che ama e apprezza la tecnologia, creando così un nuovo mercato. La digitalizzazione, secondo me, è fondamentale dati i tempi dettati dalla tecnologia, sempre più stretti e rapidi. Direi “Digitalizzazione sì, ma fino ad un certo punto”. La frase non è casuale, perché l’accoglienza dell’Ospite a regola d’arte da un addetto al ricevimento preparato e sorridente difficilmente potrà sostituirsi con quella di un robot. Pertanto sono convinto che la digitalizzazione si può tradurre come domotica e integrazione tra smartphone, hotel e Ospite.
Quando sei in vacanza per te è importante che ci siano delle interazioni con il personale dell’albergo o preferisci organizzarti tutto da solo ed essere lasciato tranquillo?
L’interazione con il personale dell’albergo è, a mio avviso, parte integrante della mia esperienza in quella struttura, perché quasi sicuramente è il mio primo viaggio in quella località e di conseguenza un punto di riferimento importante è proprio ricoperto dal portiere, il concierge o chi per esso che si trova al banco di ricevimento e quindi conosce meglio di me la zona.
Hai un aneddoto simpatico che vorresti condividere con noi?
Qualcosa che ti è successo in servizio “troppo incredibile per essere vero”? Beh, diciamo che più si sale con le stelle e più le richieste della clientela sono particolarmente strane. Ecco breve aneddoto: una famiglia con un cane scende le scale dell’albergo per raggiungere il ristorante; arrivata al banco chiede la possibilità di cenare al tavolo con il cane. Il maître sceglie sapientemente per loro un tavolo in terrazzo, così che il cane non disturbi la clientela all’interno della sala da pranzo. Successivamente il maître è andato al tavolo per prendere la comanda e i clienti, oltre alla loro ordinazione, hanno chiesto di portare al cane una ciotola di bocconcini di carne di vitello a cena e una ciotola di riso bollito condito con olio di oliva a pranzo. Al termine del soggiorno il cliente ha protestato per l’eccessivo costo imputato al prezzo dei pasti per il cane.
